Neve ridens è l'ultimo lavoro
del fantasioso cantautore
Parliamo con Marco Parente, venuto alla Fnac per presentare il suo nuovo
affascinante lavoro intitolato
Neve ridens, alla vigilia
di una "mossa" curiosa, un Tour lungo un giorno
nella sua città di adozione, Firenze.
Nel corso di un'unica non-stop pomeridiano-serale, Parente uno dei
più famosi e coinvolgenti esponenti della nuova canzone d'autore italiana, porterà
la sua nuova produzione in cinque situazioni diverse. Una radio, il sottopassaggio
della stazione Santa Maria Novella, la Libreria Feltrinelli, una galleria
d'arte, uno show-room in mezzo ai manichini. Che senso ha?
È un'iniziativa faticosa ma divertente, un modo diverso per esplorare ed esplorarsi. È anche una mossa promozionale, intendiamoci, un tentativo di incuriosire il pubblico riguardo al nuovo disco. Mi piacerebbe poterlo fare anche in altre città. Nelle cinque "situazioni" che mi ospiteranno faremo cinque proposte diverse, che oltre alla musica coinvolgeranno immagini, letture ed installazioni".
Parliamo un po' della genesi e degli obiettivi di questo
Neve ridens,
lavoro dal titolo strano che avrà un sequel,
con lo stesso titolo, nel febbraio prossimo...
Semplicemente un lavoro impostato su molte canzoni che mi sono
nate negli ultimi due anni, rimaste per così dire "aperte"
alle idee e ai contributi venuti in studio dalla
band, che ormai è da qualche anno stabile, e che in
alcuni casi è risultato determinante anche nel cambiare certe idee
di fondo su una determinata canzone. Non è che siamo
con l'idea aprioristica di fare due dischi separati l'uno
dall'altro, il progetto si è così delineato via via
che si sviluppavano le canzoni. Alla fine sono usciti
due "gruppi" di pezzi contenutisticamente separati, con il collante di un certo
approccio testuale differente da quello dell'album Trasparente,
per esempio con frasi che si ritroveranno, uguali ma appunto in
contesti diversi, nel prossimo disco.
Come mai hai scelto di non mettere i testi delle canzoni nel libretto del cd?
Nel Neve ridens
in uscita a febbraio metteremo anche i testi di questo
primo "capitolo". Per il Neve ridens
uscito adesso avevamo deciso di utilizzare la soluzione grafica dello specchio,
un elemento spesso presente nei testi dell'album, del "gomitolo" di parole
e delle pagine bianche.
Una figura espressiva che lei sembra amare molto è l'iterazione, sia dal punto di vista sonoro che testuale...
Si, è una soluzione che anche a livello teorico mi attira... è come un
insistito che dà forza, una sorta di salmodiare che porta
all'estremo, che dà a me più convinzione su quel che dico, e
che di conseguenza ritengo possa essere trasmessa a chi ascolta.
(b. m.)
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